IL NUOVO ASSETTO DI PALAZZO SANTA CROCE NON PIACE AGLI UFFICI. È SCIOPERO

IL NUOVO ASSETTO DI PALAZZO SANTA CROCE NON PIACE AGLI UFFICI. È SCIOPERO

Mobilitazione delle sigle sindacali martedì 28 dalle 11 alle 14

“Questa amministrazione si è chiusa completamente al dialogo e alle richieste dei lavoratori”. Così le sigle sindacali Fg Cgil Bari, Cisl Fp, Ulifpl e Csa hanno giustificato la mobilitazione sindacale dei dipendenti comunali, indetta per martedì 28 dalle 11 alle 14. L’oggetto della contesa tra amministrazione e sindacati è la modifica dell’assetto degli uffici, che da 12 aree scendono a 9, prevedendo un accorpamento di alcuni settori come l’ambiente con le attività produttive, la cultura con i servizi sociali e finanziario con le entrate. Incompatibile anche l’area dell’avvocatura con ufficio personale. Secondo le sigle, questo tipo di configurazione striderebbe con quanto l’Amministrazione aveva sempre sostenuto, cioè prevedere un modello orizzontale, con l’eliminazione dell’area della dirigenza, con più servizi al fine anche di ripartire le responsabilità su più figure apicali, risparmiando sulla spesa del personale.

«Le organizzazioni – si legge nella nota dei sindacati – manifestano molta preoccupazione sull’atteggiamento di chiusura dell’Amministrazione in merito alle richieste di revisione della nuova organizzazione, espletate durante il tavolo di concertazione aperto il 13 e terminato, senza un accordo, il 17. Chiusura anche dinanzi alle legittime richieste espresse dai lavoratori. Tale situazione non è più tollerabile».

Preoccupazione dei dipendenti è che potrebbero crearsi, in base a questo nuovo organigramma, situazioni di incompatibilità tra gli uffici, che paralizzerebbero l’intera macchina amministrativa.

«Ora si propone di accorpare i servizi – continua la nota dei sindacati – razionalizzando l’organizzazione appesantendo la responsabilità in capo ai Funzionari senza istituire nuovamente la dirigenza. In pratica un ritorno al passato, però giocando al risparmio sulla pelle dei lavoratori, ma anche dei cittadini che, inevitabilmente, dovranno fare i conti con servizi meno efficienti, in considerazione della disomogeneità delle funzioni improvvisamente accorpate».

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