“ERO GAY”. L’INCONTRO CON LUCA DI TOLVE DIVIDE L’OPINIONE PUBBLICA A MODUGNO

“ERO GAY”. L’INCONTRO CON LUCA DI TOLVE DIVIDE L’OPINIONE PUBBLICA A MODUGNO

Il sindaco Bonasia: “La sessualità non deriva dalla redenzione”, Il segretario Pd Vito Silvestri: “Fanatismo propagandistico e cultura dell’odio”

Ha creato un vero e proprio scisma l’evento di preghiera organizzato dalla parrocchia Immacolata di Modugno. Oggetto della polemica un incontro con Luca Di Tolve, ex omosessuale che sostiene di aver ritrovato la propria identità attraverso la fede. Ex Mister Gay, negli anni 90’, ha voluto scrivere in un libro il suo cammino di redenzione. “Come se dall’omosessualità ci si potesse redimere” è stata la risposta del web e di molti modugnesi quando hanno letto il contenuto della locandina che recita “Dallo smarrimento della propria identità alla redenzione, fino alla rinascita di una nuova vita”.

Questa testimonianza è stata inserita in un momento di preghiera, seguito poi dalla celebrazione della Santa Messa. Oltre alle polemiche del web, sollevate soprattutto sulla facile interpretazione che vuole l’omosessualità una “malattia” dalla quale si può uscire attraverso la preghiera, critiche sono piovute anche dalle istituzioni.

Il sindaco Nicola Bonasia definisce un “messaggio desolante” associare fede e identità sessuale, nonché “fortemente discriminatorio”.

“Da parte nostra il massimo impegno per rendere Modugno una comunità inclusiva il più possibile – afferma – convinti che solo le diversità possano farci crescere e diventare una grande città.

Tuonano sull’evento anche i componenti del Pd cittadino, tra i primi a sollecitare una riflessione, evidenziando la necessità da parte di istituzioni, parrocchie e centri di aggregazione di prendere esplicitamente le distanze.

Le parole di Vito Silvestri, segretario cittadino del Partito democratico, secondo cui “forse qualcuno, in questa Città, la nostra Città, ha capito che – per celebrarne il primo millennio di vita – si dovessero portare indietro lancette e calendari – per tornare nel cuore del Medioevo. Utilizzare una persona in perenne ricerca di visibilità per fomentare il fanatismo propagandistico di taluni soggetti che nascondono – dietro rosario e acquasantiera – la loro incontenibile voglia di diffondere la cultura dell’odio verso il prossimo, rappresenta un modo di fare che, da un paio d’anni a questa parte, acquisisce sempre più inerzia e diffusione sul nostro territorio”.

Dure parole anche dal vicepresidente della commissione Pari Opportunità Lella Ruccia convinta che “non si possa rimanere in silenzio di fronte a tanta approssimazione e stereotipizzazione della realtà, ancora esistente nella Comunità di appartenenza. Scandalizza sicuramente e molto di più voler far passare per “Evento Sacro” una riflessione per quanto legittima, dandole una qualifica di assoluta certezza e negazione, rispetto al dovere di garantire e assicurare le differenze e le diversità della natura umana che merita di esprimersi nella sua totale bellezza e pienezza”.

E anche ad una parte del mondo cattolico forse questa iniziativa non è piaciuta. Giovanni Vacca, della fondazione Santi Medici di Bitonto, ha voluto esprimere il suo parere totalmente negativo con parole indicative e inequivocabili: “Sono questi i momenti in cui mi vergogno di essere cattolico. Non c’è limite alla vergogna. Spero che qualcuno intervenga per bloccare tutto questo”.

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