IL CONSIGLIO DEL “POI VEDIAMO”

IL CONSIGLIO DEL “POI VEDIAMO”

Rimandate molte questioni, tra le quali in no all’Autonomia delle Regioni

L’ultimo Consiglio comunale, a palazzo Santa Croce, si riassume con “Poi vediamo”. Già perché quasi tutti i maggiori punti all’ordine del giorno sono stati rinviati. Si inizia con la proposta di espressione contraria sulla legge Autonomia differenziata, di una parte della maggioranza, stoppata dal resto della compagine. La mozione di contrarietà al disegno di legge del neo-gruppo consiliare Modugno solidale di Antonello Chessa e Vincenzo Scelsi che, ribadendo l’appartenenza alla maggioranza, hanno battibeccato con una parte della stessa a suon di metafore gastronomiche. Dopo il fritto misto, immagine delle liste civiche ad appoggio del sindaco, è arrivata l’insalatina scondita dopo che, il consigliere di Noi popolari Modugno Michele Linsalata, ha ironizzato sulla competenza giuridica del gruppo proponente e richiesto il rinvio, sulla base della necessità di approfondimento. Inutili gli inviti della minoranza di aggregarsi alla lunga lista dei sindaci del sud che hanno già espresso parere contrario, la gran parte della massima assise, con 12 favorevoli, otto contrari e un astenuto, ha deciso che Modugno non vi rientrerà, almeno per ora. Disaccordo anche su questioni più pratiche come la decisione, anche questa rimandata, di far rientrare Modugno nella centrale unica di committenza del Comune di Montedoro che, nonostante il sì dei tecnici, ha diviso la conferenza dei capigruppo. Rimandato, questa volta per volere della minoranza, anche il punto sul debito fuori bilancio del Comune con un’azienda insolvente, che ha visto pareri divergenti degli uffici. Che si tratti di scosse di assestamento, o di terremoto, nella maggioranza dopo i confetti si stanno intravedendo i difetti.

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