IL VIOLINO DI AUSCHWITZ RISUONA IN QUIRINALE

IL VIOLINO DI AUSCHWITZ RISUONA IN QUIRINALE

A suonarlo il musicista modugnese Fabrizio Signorile

Il violino di Auschwitz riecheggia nelle sale del Quirinale. A suonarlo il modugnese Fabrizio Signorile. Il primo violino, fondatore del quartetto Gershwin, si è esibito questa mattina, al cospetto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Giornata della Memoria. Lo strumento è uno di quelli ritrovati nel campo di concentramento, che ha suonato anche quando tutto intorno c’era follia, insensatezza, dolore e terrore. Quella della musica composta nei campi di concentramento è una pagina ancora poco conosciuta della storia della Shoah. I violini suonavano, anche ad Auschwitz, ma utilizzati spesso per le finalità più bieche. I nazisti se ne servivano per mantenere l’ordine e la calma o per nascondere urla ed esecuzioni, e spesso i musicisti erano costretti ad esibirsi durante le feste dei gerarchi. Quando la sera si tornava dal lavoro, nelle baracche le note davano conforto, o accompagnavano i momenti di preghiera. Il violino del campo di concentramento, che ha risuonato grazie alle abili, esperte ed amorevoli mani del maestro modugnese nel salone dei Corazzieri al cospetto del presidente del capo dello Stato, del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e tutte le principali maestranze, è stato recentemente restaurato dal maestro liutaio di Ruvo di Puglia Bruno di Pilato. A portare il violino in Italia il maestro Francesco Lotoro, che da quasi trent’anni si è dedicato al recupero della musica concentrazionaria. È stata la famiglia del musicista polacco Jan Hillebrand, proprietario del violino e componente della cosiddetta “orchestra di Auschwitz”, a scegliere il maestro come custode dello strumento, dopo aver conosciuto la sua missione attraverso una trasmissione televisiva americana, nella quale Lotoro era ospite. Il violino sarà uno degli oggetti che verrà ospitato nella Cittadella della musica concentrazionaria di Barletta, un sogno di prossima realizzazione che il maestro Lotoro, dopo aver costituito un Istituto di letteratura della musica concentrazionaria, ha fatto diventare realtà grazie alla stipula, pochi giorni fa, di un accordo con la Regione e che vedrà la posa della prima pietra entro quest’anno. Per il modugnese Fabrizio Signorile, il maestro Francesco Lotoro e il soprano Anna Maria Stella Pansini sono arrivati gli applausi a scena aperta di tutta la sala, per l’esibizione dei brani “Kol Midrei”, canto religioso, e “Traum”, (sogno). Il concerto è stato trasmesso sulla rete ammiraglia della Rai e su Rai scuola. Alla fine lo stesso presidente della Repubblica ha voluto incontrare i musicisti per ringraziarli della splendida esibizione.
«Non ci aspettavamo che il presidente Mattarella volesse congratularsi di persona – racconta Fabrizio Signorile – Quando mi ha chiesto cosa si prova a suonare uno strumento così simbolico ho pensato a chi lo aveva stretto prima di me, e ho rivissuto la grande emozione provata durante l’esibizione».

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