UN NUOVO IMPIANTO DI BIOMETANO TRA MODUGNO, BITETTO E PALO DEL COLLE

UN NUOVO IMPIANTO DI BIOMETANO TRA MODUGNO, BITETTO E PALO DEL COLLE

Sindaci dubbiosi e associazioni ambientali allertate

Una nuova realtà industriale potrebbe sorgere nell’area tra Modugno, Bitetto e Palo del Colle. Si tratta di un impianto di digestione anaerobica, che si occuperà della produzione di Biometano. Produrrà, secondo il progetto, circa 80mila tonnellate di composto, utilizzando come materia prima la sansa di molitura delle olive e polline cioè letame delle galline. Una notizia che non ha incontrato il favore delle associazioni ambientali e anche degli stessi sindaci dei territori che saranno interessati dall’insediamento. Il sindaco di Bitetto Fiorenza Pascazio, neonominata presidente dell’Aci Puglia, ha espresso tutte le sue perplessità riguardanti questo nuovo impianto, condivise anche dal sindaco di Modugno Nicola Bonasia che, in un primo momento, non era stato inserito tra i portatori di interesse della Conferenza di servizi sul tema, pur dovendo ricadere la struttura su gran parte nel territorio modugnese, a circa 3 km anche dalla zona industriale di Palo. I dubbi del primo cittadino di Bitetto riguardano l’effettiva utilità di un processo che andrebbe a rompere un ciclo già concluso, come quello della produzione dei frantoi bitettesi. Questi ultimi, infatti, utilizzano un processo trifase che spinge al riutilizzo della sansa nel ciclo produttivo, come olio e altri materiali. Per questo da Bitetto non verranno fornite materie prime all’impianto. Ma serve davvero un impianto di questo tipo? Secondo il primo cittadino di Bitetto la risposta sarebbe no.

«Il biometano non è una transizione ecologica. – specifica – Ora ci sono importanti incentivi, ma se dobbiamo avviarci verso una reale transizione ecologica dobbiamo puntare ad un’impronta di carbonio pari a zero».

Altre criticità riguardano gli eventuali impatti odorigeni, che potrebbero esserci da un impianto di grandi dimensioni che si situerà a poca distanza dai centri abitati, e il problema della viabilità che dovrebbe sostenere, su una strada già percorsa da mezzi pesanti, come la statale 96’. Criticità che l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente (Arpa) Puglia aveva già sollevato in riferimento alle cisterne di gas trasportate da Energas di Palo del Colle. E come se questo non bastasse, ci sarebbe anche il problema del consumo di suolo.

«Si tratta di un impianto di dimensioni considerevoli – spiega l’attivista del movimento No inceneritore Vito Antonacci – che si troverebbe a poca distanza da una zona dove sorgono altri impianti che creano un impatto odorigeno e che dovrebbe sorgere su una vasta area agricola che sarebbe privata degli ulivi e dei muretti. Un ennesimo consumo di suolo».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *