Per Precedenza Democratica, Movimento Modugno a Cinque stelle e Movimento Nuove Frontiere poche risposte e azioni tarde
Da Precedenza Democratica, il gruppo politico dell’ex assessore ai Servizi sociali Tania Di Lella, Movimento Modugno a cinque stelle e Nuove Frontiere arriva un comunicato nel quale si evince come la chiusura dell’Asilo nido comunale “I passi di Alice” si sarebbe potuta evitare, se solo si fossero compresi i rischi e fatta un’analisi approfondita. Durante l’ultimo Consiglio comunale in seduta aperta, con partecipazione anche delle sigle sindacali, per i sottoscrittori ci sarebbero state troppe non risposte, tentennamenti e ad una cronologia dei fatti che non trova corrispondenza con una realtà documentata.
“Una realtà – si legge nella nota – che ci sbatte in faccia tutto il tempo volutamente perso per giustificare la chiusura di un servizio essenziale, che poteva essere evitato, se solo si fossero compresi i disagi che ne sarebbero derivati. In primis alle famiglie, non da meno alle professionalità da ricollocare non si comprende dove e far cosa, durante un periodo di pausa non ben precisata”.
Ricostruendo la vicenda che ha portato alla decisione della chiusura del servizio, i firmatari evidenziano come il progetto fosse stato presentato già da maggio 2021, di come dell’allora assessore Tania Di Lella abbia prodotto una nota nella quale venivano comunicati al servizio LL. PP. i dati necessari ad acquisire i punteggi relativi all’accesso del bando e di come lo stesso assessore abbia chiesto, a settembre 2022, un incontro finalizzato a discutere le possibili soluzioni.
“Quindi – continua la nota – come si può pubblicamente sostenere di esserne venuti a conoscenza solo a novembre 2022? A pensarci bene, le risposte a queste domande sono emerse in tutta la loro “pochezza” nello stesso consiglio comunale, tra chi ha sostenuto che l’asilo nido comunale non rappresenta una necessità primaria e chi si è subdolamente vantato di potersi permettere i costi di una struttura privata”.
Infine, l’appello a dare priorità alla tutela del lavoro e alle famiglie.
“I fatti dicono che sarebbe bastato agire senza perdere tempo, per evitare questi problemi – conclude il comunicato. – Ora forse nemmeno le scuse saranno sufficienti a giustificare questo atto di forza di chi “comanda”, ma facciamo un ultimo appello, chi può faccia uno sforzo e vada incontro ai più deboli, coloro i quali non possono permettersi una “scelta diversa”.