IL PSI SUGLI INSULTI ALL’ASSESSORE: “QUELLO CHE FA MALE È L’IPOCRISIA DI CHI DOVREBBE CONDANNARE”

IL PSI SUGLI INSULTI ALL’ASSESSORE: “QUELLO CHE FA MALE È L’IPOCRISIA DI CHI DOVREBBE CONDANNARE”

Il coordinatore Lomoro: ”Si sta giocando “alla mong e la pong”?

“Ciò che detestiamo, al limite della sopportazione, è l’ipocrisia”. Lo scrive sulla sua pagina ufficiale il coordinatore del Psi Modugno Giovanni Lomoro riferendosi alla triste vicenda di atteggiamenti omofobi e insulti sessisti di una certa frangia politica estremista. Anche in questo caso ad essere condannato è l’atteggiamento inqualificabile e oltraggioso di coloro che hanno scritto, ma non solo. Si fa riferimento anche ad una certa ipocrisia che aleggerebbe sul tema nei palazzi istituzionali.
Il giovane esponente del Psi ha evidenziato come i protagonisti della vicenda non fossero nuovi ad atteggiamenti di questo tipo, reiterati in più di una occasione.
“Come dimenticare il termine “aberrazione” accostato ad una iniziativa legittima ed a favore dei diritti civili come un pride? – ricorda – Proprio per questa ragione, perché sorprendersi ogni volta di ciò che viene “”enucleato”” da queste persone? Ma ciò che detestiamo, al limite della sopportazione, è l’ipocrisia. L’ipocrisia di chi da un lato legittima ed “abbraccia” politicamente (e dunque anche valorialmente) queste personalità così lontane dal presente e dal principio del rispetto del prossimo, ottenendone pertanto consenso elettorale poi concretizzato nei palazzi istituzionali; dall’altro, viceversa, solidarizza a favore di coloro che vengono insultati da quelle stesse persone con le quali poco prima ci si è esposti pubblicamente”.
Il protagonista di questa triste vicenda è stato anche candidato sindaco nel 2006, quindi non poi così lontano dalla vita politica modugnese, così come alcuni commenti hanno fatto credere.
Da questo la domanda che Lomoro si pone è : “Chi ha consegnato in luoghi istituzionali, a questi soggetti, targhe celebrative con tanto di simbolo della “Modugno millenaria”? Chi ha partecipato e addirittura è intervenuto a presentazioni di libri realizzati da costoro?
Non certamente noi, ma alcune delle principali istituzioni pubbliche della nostra Città, ad iniziare dalle più importanti”.
Continua con l’utilizzo di una colorita immagine dialettale per esprimere delle perplessità su un atteggiamento che potrebbe essere definito poco coerente.

“Delle due l’una – spiega – O si sta facendo ciò che a Modugno si dice “alla mong e la pong”; oppure non si ha la minima idea del gesto politico che si compie quando ci si fa immortalare, insieme ad una determinata personalità, in cerimonie pubbliche in qualità di rappresentante istituzionale: legittimarne l’azione politica ed ideologica (legittimo, per carità), ma ciò poi non consente con nonchalance di prenderne le distanze ad uso e consumo proprio”.

Infine la speranza che si possa presto chiarire qualsiasi tipo di equivoco
“Persone che ormai da tempo si contraddistinguono per queste azioni miserabili non possono continuare ad ottenere una legittimazione politica e/o istituzionale – conclude – bisogna uscire immediatamente dall'”equivoco”.
Quest’ultima dinamica non la vede solo chi non la vuole vedere, non la vede solo chi gira la testa dall’altra parte nel nome di una “unità” da proteggere a tutti i costi per non intaccare quello status quo raggiunto solo pochi mesi fa. A costoro però chiediamo: a che prezzo tutto ciò?”

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