Approvato dalla Giunta regionale l’Accordo di sviluppo. Previsti 200 nuovi posti di lavoro
Un investimento di circa 60 milioni di euro e la formazione di 200 nuovi posti di lavoro. La società svedese “Midsummer” leader nella costruzione di pannelli solari innovativi, investe in Puglia. E sarà proprio Modugno ad ospitare il nuovo impianto. Sorgerà in via delle Rose, in pienissima zona industriale, e produrrà moduli fotovoltaici flessibili, talmente richiesti dal mercato da aver reso necessaria un’espansione della produzione con l’apertura di un nuovo insediamento industriale in Europa.
La ricerca del capannone è iniziata un anno fa. L’impresa cercava un’area di 2.500 mq in un lotto che si prestasse a successivi ampliamenti fino a un massimo di 5mila mq.
La ricerca è stata affidata da Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – a Puglia Sviluppo che pur in pieno lockdown è riuscita a trovare il lotto adatto al nuovo insediamento. L’acquisizione è stata perfezionata ad aprile.
Ieri invece l’approvazione da parte della giunta regionale dell’Accordo di Sviluppo tra il ministero dello Sviluppo economico, la Regione Puglia, e la società “Midsummer” Italia Srl.
Il programma di sviluppo industriale promosso dalla società Midsummer Italia S.r.l. comprende sia un progetto di investimento industriale sia un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. L’azienda ha infatti intenzione di avviare la ricerca i nuovo stile per i pannelli per aumentare non solo l’efficienza e la durata, ma anche l’ecosostenibilità.
“La Puglia, regione leader nell’eolico e nel fotovoltaico diventa la sede di una produzione di pannelli completamente diversi rispetto al passato – ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci – Avere qui questa azienda svedese è un’ulteriore attestazione dell’attrattività della nostra Regione. Significherà sviluppo e importanti opportunità di lavoro per i nostri giovani ed è coerente con le strategie regionali e nazionali finalizzate a stimolare la transizione energetica”.
Che sia anche un segno di ripartenza per la zona industriale della nostra città?