CONSIGLIO COMUNALE. LA “CULTURA” DELLA DISCORDIA

CONSIGLIO COMUNALE. LA “CULTURA” DELLA DISCORDIA

I consiglieri Chessa e Tosca per una cultura meno oligarchica e più partecipata. L’assessore Alfonsi: “Sono sereno”. Il sindaco Bonasia: “Ben venga una critica costruttiva. Siamo la maggioranza del dialogo”

Il tema della cultura, durante l’ultimo consiglio comunale, ha mostrato alcune crepe all’interno della maggioranza, ad oggi sempre formalmente compatta e consolidata. A sollevare dubbi sulla gestione degli eventi i consiglieri di maggioranza Antonello Chessa e Davide Tosca. Nel suo intervento Chessa ha sottolineato come spesso la pianificazione degli stessi, soprattutto gli ultimi del Millennio modugnese, sia avvenuta “senza consultare ne informare alcuna componente politica”.

E capita anche che lo stesso esponente della maggioranza, sentitosi più uno strumento di approvazione che un reale attore delle decisioni politiche, si trovi d’accordo con uno della minoranza, che aveva lamentato analogamente la poca condivisione. “Aveva ragione il consigliere Vasile a lamentarsi della poca condivisione del programma – afferma Chessa nel suo intervento – Colgo l’occasione per rincuorarlo dato che anche direzione futuro, componente di maggioranza, non è stata mai consultata o informata”.

Altra stoccata del consigliere sui costi degli stessi eventi culturali, considerati elevati, poco pubblicizzati e poco rispondenti al risultato. Aggiunge anche una riflessione sul conferimento diretto degli incarichi e la necessità di rispolverare l’idea di creare un albo delle associazioni, per permettere a tutti gli enti territoriali di essere coinvolti.

“Vista la ricorrenza del millennio – continua – di buon grado abbiamo stabilito di destinare alla cultura nel bilancio previsionale, ad inizio anno, 35.000 euro e la cifra straordinaria di 170.000 euro più 35.000 euro nell’assestamento di luglio per un totale di 235.0000 euro. Gli eventi sono stati molto apprezzati ma rispetto alla straordinaria cifra stanziata ci si aspettava di più”.

Della stessa opinione anche il consigliere Davide Tosca. Il capogruppo di Onda Civica, nel suo intervento, ha reso noto che nell’organizzazione del Millennio la Commissione Cultura non è andata di pari passo con l’assessorato.

“La cultura deve essere partecipata – fa sapere – altrimenti diviene un pensiero unico, una sottospecie di oligarchia”.

L’assessore Antonio Alfonsi, al centro degli interventi, ha difeso il suo operato affermando che i feedback ricevuti per le attività culturali sono stati positivi, affermando di considerare uno stimolo al miglioramento le osservazioni dei consiglieri.

“Il mio assessorato è uno di quelli più vissuti e aperti – spiega – Molti consiglieri hanno collaborato alla produzione degli eventi. Il modus operandi è trasparente e condiviso. Gli affidamenti degli incarichi non li fa l’assessore, ma gli atti sono liberi e trasparenti. Non ne faccio una questione personale o politica, lo prendo come pungolo e sprone a fare meglio”.

A diramare la questione, e fare da collante, il sindaco Nicola Bonasia, evidenziando come sia innovativa e moderna un’amministrazione nella quale si possa parlare liberamente, confrontarsi e dire la propria opinione con l’intento di fare sempre meglio.

“Ho assoluta fiducia nei consiglieri e in tutti gli assessori – proclama – La nostra è una maggioranza costituita da eterogeneità e dialogo politico. Invito a sollevare più spesso i propri dubbi e posizioni. Siamo un gruppo che ha prodotto tanto, grazie anche a confronti serrati, schietti, diretti e sinceri che non interferiscono anzi arricchiscono i nostri obiettivi”.

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