INTERRAMENTO FAL, A BREVE L’INAUGURAZIONE DEL BINARIO MA DUBBI SULLE INFRASTRUTTURE

INTERRAMENTO FAL, A BREVE L’INAUGURAZIONE DEL BINARIO MA DUBBI SULLE INFRASTRUTTURE

Il sindaco Bonasia: “Un passo avanti per la mobilità sostenibile”. La Minoranza interroga: “Quando avverrà la demolizione del cavalcavia e la costruzione delle aree pedonali?”

Tra qualche giorno , esattamente venerdì 10, verrà avviata l’attivazione della circolazione sul binario interrato della tratta Fal Bari centrale – Grumo. Una data tanto attesa, esattamente dal 2018, per dire addio al passaggio a livello che tagliava la nostra città e avere una nuova e più funzionale stazione di collegamento ferroviario. Oltre a migliorare la vialibilità, ci sarà una notevole riduzione di emissioni di Co2 e l’istituzione di nuovi servizi e infrastrutture.

Lo stesso primo cittadino Nicola Bonasia ha definito questa ”una bella pagina di storia amministrativa e politica che va a ricucire nel migliore dei modi zone della città prima separate dai binari e a dotare l’area circostante di servizi di cui era priva”

Buone notizie quindi, ma proprio sulla questione infrastrutture iniziano ad esserci dei dubbi. A sollevarli la compagine della minoranza. Durante il Consiglio comunale, svoltosi ieri, non è stata data la possibilità di affrontare il tema esposto tramite interrogazione, pervenuta nei tempi previsti. Un’interrogazione che metteva in luce alcuni dubbi su opere essenziali che, nel cambio di protocollo di intesa tra le due amministrazioni, potrebbero perdersi o non essere più ad appannaggio dell’ente Fal.

In particolare l’interrogazione, non affrontata per questione di tempi, ma, per la minoranza, rinviata senza valide motivazioni nonostante la legittimità sancita dal segretario generale, puntava l’attenzione sui due passaggi pedonali, da via Palo vecchia a via Ala e via Foggia, la demolizione del cavalcavia e  l’istituzione della rete fognaria su Porto Torres. Contenute nel protocollo d’intesa, firmato nel 2017, dall’amministrazione Magrone, in questo nuovo protocollo queste opere vengono rimandate ad un “secondo stralcio, previo reperimento delle risorse pubbliche”. Da qui la domanda dei consiglieri di minoranza: Chi dovrà occuparsene? L’Ente o il Comune? E questi fondi da dove verranno reperiti? Il dubbio che la minoranza voleva diramare è che in questo secondo protocollo si sia mirato al ribasso, rinunciando ad alcune delle opere previste per il primo. La risposta a questi dubbi, per la minoranza e per la città, dovrà attendere il prossimo consiglio comunale.

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