La proposta del Comune per il dimensionamento scolastico al vaglio della Regione
Accorpamento della scuola “Casavola” con la “Dante”.
È questa la proposta che arriva dalla Giunta comunale di Modugno per il dimensionamento scolastico per l’anno 2023-2024 e che sarà al vaglio della Regione per il via libera definitivo. Perché l’accorpamento? La motivazione deriva proprio dalle linee guida regionali in materia proprio di criteri dimensionali ed è proprio l’assessore alla Pubblica istruzione, Antonio Alfonsi, a spiegarlo nella determina licenziata dall’esecutivo cittadino qualche giorno fa.
Accade, infatti, che i criteri alla base della formazione del Piano scolastico, con riferimento all’organizzazione dell’assetto scolastico, prevedono che le proposte e le decisioni di riorganizzazione dell’assetto delle Istituzioni scolastiche e dei relativi punti di erogazione saranno finalizzati a garantire a ciascuna di esse un numero di iscritti necessario per l’autonomia ex lege dando priorità alla riorganizzazione delle istituzioni scolastiche con un numero di iscritti inferiore a 500 alunni. Con la conseguenza, quindi, per il primo ciclo di istruzione di prevedere la costituzione di Istituti comprensivi a garanzia della continuità educativa e didattica, ove ne ricorrano le condizioni. Le due scuole di riferimento, allora, presentano entrambe meno di 500 iscritti e da qui la necessità, secondo l’amministrazione comunale, di accorparli. Non è tutto, perché Alfonsi fa notare come «si ritiene, poiché lo sviluppo demografico di un territorio è sempre in divenire, l’azione di monitoraggio e osservazione sarà costante, atta a suggerire azioni concrete affinchè si possa dare alla popolazione locale un servizio sempre efficiente. In virtù di questo non si escludono per il successivo biennio ulteriori interventi migliorativi della rete scolastica con revisione delle scuole primarie e secondarie di 1°grado con riferimento ad una più funzionale distribuzione dell’utenza per un riequilibrio del numero degli iscritti, anche al fine di risolvere le situazioni di compresenza di diverse Istituzioni scolastiche nel medesimo edificio».
La decisione, però, crea qualche disappunto e qualche malumore tra le mamme dei ragazzi interessati, perché convinti che l’accorpamento creerebbe confusione e farebbe perdere alle scuole la propria identità e specificità. L’ultima parola, adesso, spetta alla Regione Puglia.